Dal colle che bella vista.
Si vedono le cime dei monti,
se ne vedono tante.
Alcune aguzze,
ancora coperte di neve.
Altre, meno impervie
fanno da quinta ai colli.
Ci sono passaggi
verso i quali i sentieri salgono
e poi scompaiono oltre.
Dal colle posso vedere
un’ampia conca,
pianoro sublime
con piccolo lago rotondo.
Non si vedono animali.
Rompe il silenzio
il suono delle rocce
che si crepano al sole.
Cadono scie di piccoli sassi e polvere.
Alla vista
del non più giovane camminatore,
dal colle si offrono
varie vie di passaggio.
Vie che conducono alla frontiera.
La frontiera si può raggiungere,
questo è quanto si vede dal colle,
superando un’infida pietraia,
poi un ghiacciaio
e sembra
che più di un sentiero s’incroci.
E’ la via più difficile,
quella che non si può percorrere da soli,
ma solo unendo le forze.
Forze che stanno fra loro come l’acqua e il fuoco.
Producono vapore, grande energia
e rischio di esplosioni.
C'è poi il passaggio di mezzo,
e quello che viene considerato per ultimo.
E' come puntare al gioco,
contemporaneamente
pari e dispari, rosso e nero.
Si punta la metà
di quello che si ha.
Forse si vince, forse no.
Ci vuole un po’ di fegato e poco cuore.
Pagando con i soldi che si hanno
si arriva al confine, alla frontiera.
Resta poi la via del pianoro,
dolce di certo, serena forse,
più silenziosa che quieta, -
ma con delle ansie
che qui dal colle
i pianoro non sembra risolvere.
Il non più giovane camminatore
alpinista di mezz’età,
deve ancora ponderare con calma
le sue Carte dei Sentieri.
Guardarsi intorno.
C’è ancora tempo?
Sì, c’è ancora tempo.
Ecco, ad esempio,
l’alpinista potrebbe
prendere colori e carta
e disegnare il paesaggio che vede.
Disegnare il paesaggio che vede.
*
Impegnati sempre a combattere su più fronti,
come a Bisanzio,
Arabi, Bulgari, Normanni, le fazioni interne.
L’Imperatore a seconda dell’altezza della sua volontà,
del suo carattere, della sua morale,
dello stato delle cose,
combatte, resiste, si ritira.
Non c’è pace,
non ci può essere sempre pace.
*
Ho freddo ai piedi,
vuol dire che non sto bene.
Ho anche cercato di vomitare.
E’ da questa mattina alle cinque che ho mal di testa.
Superata la mezza età
si hanno ancora tante cose da fare
E si faranno.
Per intanto, conoscendo le teste che abbiamo
voglio cominciare a preparare un ospizio,
perché di certo non si va verso
un migliore stato di salute.
Conoscendo le teste che abbiamo e come siamo fatti,
egocentrici, solitari e randagi,
voglio cominciare a preparare un ospizio.
Ho freddo ai piedi,
vuol dire che non sto bene.
Le madri ti conoscono fin da quando sei piccolo,
ti hanno visto reagire alle malattie,
e per questo sapevano come fare,
cosa dirti, quando e come intervenire.
Per cortesia madri,
tenete un diario, un ricettario,
un quaderno di consigli
per quando non ci sarete.
se ne vedono tante.
Alcune aguzze,
ancora coperte di neve.
Altre, meno impervie
fanno da quinta ai colli.
Ci sono passaggi
verso i quali i sentieri salgono
e poi scompaiono oltre.
Dal colle posso vedere
un’ampia conca,
pianoro sublime
con piccolo lago rotondo.
Non si vedono animali.
Rompe il silenzio
il suono delle rocce
che si crepano al sole.
Cadono scie di piccoli sassi e polvere.
Alla vista
del non più giovane camminatore,
dal colle si offrono
varie vie di passaggio.
Vie che conducono alla frontiera.
La frontiera si può raggiungere,
questo è quanto si vede dal colle,
superando un’infida pietraia,
poi un ghiacciaio
e sembra
che più di un sentiero s’incroci.
E’ la via più difficile,
quella che non si può percorrere da soli,
ma solo unendo le forze.
Forze che stanno fra loro come l’acqua e il fuoco.
Producono vapore, grande energia
e rischio di esplosioni.
C'è poi il passaggio di mezzo,
e quello che viene considerato per ultimo.
E' come puntare al gioco,
contemporaneamente
pari e dispari, rosso e nero.
Si punta la metà
di quello che si ha.
Forse si vince, forse no.
Ci vuole un po’ di fegato e poco cuore.
Pagando con i soldi che si hanno
si arriva al confine, alla frontiera.
Resta poi la via del pianoro,
dolce di certo, serena forse,
più silenziosa che quieta, -
ma con delle ansie
che qui dal colle
i pianoro non sembra risolvere.
Il non più giovane camminatore
alpinista di mezz’età,
deve ancora ponderare con calma
le sue Carte dei Sentieri.
Guardarsi intorno.
C’è ancora tempo?
Sì, c’è ancora tempo.
Ecco, ad esempio,
l’alpinista potrebbe
prendere colori e carta
e disegnare il paesaggio che vede.
Disegnare il paesaggio che vede.
*
Impegnati sempre a combattere su più fronti,
come a Bisanzio,
Arabi, Bulgari, Normanni, le fazioni interne.
L’Imperatore a seconda dell’altezza della sua volontà,
del suo carattere, della sua morale,
dello stato delle cose,
combatte, resiste, si ritira.
Non c’è pace,
non ci può essere sempre pace.
*
Ho freddo ai piedi,
vuol dire che non sto bene.
Ho anche cercato di vomitare.
E’ da questa mattina alle cinque che ho mal di testa.
Superata la mezza età
si hanno ancora tante cose da fare
E si faranno.
Per intanto, conoscendo le teste che abbiamo
voglio cominciare a preparare un ospizio,
perché di certo non si va verso
un migliore stato di salute.
Conoscendo le teste che abbiamo e come siamo fatti,
egocentrici, solitari e randagi,
voglio cominciare a preparare un ospizio.
Ho freddo ai piedi,
vuol dire che non sto bene.
Le madri ti conoscono fin da quando sei piccolo,
ti hanno visto reagire alle malattie,
e per questo sapevano come fare,
cosa dirti, quando e come intervenire.
Per cortesia madri,
tenete un diario, un ricettario,
un quaderno di consigli
per quando non ci sarete.