Sono quarantacinque anni che cerco di piacere al Mondo,
che mi taglio e ritaglio per essere come si deve,
che mi adeguo, che utilizzo un soprannome.
Non ho più voglia di farlo, non mi interessa più.
E’ tempo che il mondo
mi prenda per quello che sono
se vuole.
che compri quello che vendo
se vuole
che prenda quello che c’è
se vuole.
Solo se vuole.
Io non voglio più...
Amico mio, non è tanto la crisi del quinto anno,
del piano quinquennale progettuale che nel tuo cuore scade,
è che ci sei cascato di nuovo.
E’ il Diavolo.
Senti l’Ansia che cresce,
le budella rigide e tese come corde.
Le spalle di pietra.
Una paura preventiva ti impedisce di essere sereno.
“Ti hanno giocato, ti hanno ingannato,
le rivoluzioni si vendono al Supermercato”
E’ il Diavolo.
E’ che ci sei cascato di nuovo.
Voglia di Consenso,
di Ufficiale Riconoscimento.
Il Figliol Prodigo che tona a casa, in realtà
è solo un paio di braccia in più
da mettere subito al lavoro per l’Azienda.
Ti tiro un orecchio e ti dico.
“Impara la lezione (di nuovo)”.
Mettiti a cantare,
rileggi quello che tu stesso hai scritto
e non rompere i coglioni.
...Se ci fosse almeno una cosa che va bene
non sarei in crisi.
Pezzi di un puzzle
che può essere montato in tanti modi
e alla fine non mi sta bene.
No, alla fine quello che appare
non mi interessa del tutto.
Non mi convince
e ricomincio da capo con i pezzi del puzzle.
Se ci fosse almeno una cosa che va bene
non sarei in crisi.
Non c’è niente che possa essere sistemato
senza che allo stesso tempo non ci sia una perdita,
qualcosa che corrode e porta via,
sfugge e lascia un vuoto.
Sono io che sono cambiato?...
Stai rispondendo al solito modo
a quelle che sembrano essere le stesse domande
ma non lo sono.
E’ l’elaborazione del lutto e come tale va vissuta,
la coscienza che non esiste più un luogo in cui si è protetti.
E’ l’assenza della paura.
E’ la noia di dover decidere.
Non c’è niente che possa essere sistemato
senza che allo stesso tempo non ci sia una perdita.
...Posso solo fidarmi
della vecchia e cara Tempesta di Sabbia
che si attraversa con i trampoli,
della pioggia scrosciante,
dell’alluvione dei cuori,
della stanchezza,
della merda,
del cazzo che ti fotte,
dell’aria irrespirabile,
delle pastiglie per il mal di testa.
dell'ulcera perforata,
di tuo marito che non ti scopa.
di quella cosa che vuoi e non sai più perché
ma ti ossessiona e ti fa correre,
della solitudine che ti prende.
Homo omini lupus,
di questo posso fidarmi...
*
“Perché a Genova le tute nere hanno potuto agire quasi indisturbate?
E qual è la ragione dei lacrimogeni sul corteo pacifico dei non violenti?
Il Governo deve spiegazioni, non soltanto all’opinione pubblica italiana
ma anche all’estero. Ora tutta l’Europa esige chiarimenti”.
( La Repubblica del 25.07.2001 - prima pagina )
Anche gli ebrei del ghetto di Varsavia speravano nell’Opinione Pubblica.
L’Opinione Pubblica dei Teledipendenti ?
L'Opinione Pubblica di chi ha votato democraticamente i Fascisti?
“L’Opinione Pubblica è l’opinione di chi governa,
il resto è sovversione, cara signora...
E suo figlio la prossima volta lo tenga a casa.
Gli dia un’educazione!
Le botte che suo figlio ha preso,
sono quelle che avrebbe dovuto darle lei!
Per fortuna c’è la polizia che ci pensa.
Lo Stato educa, dove non arriva la famiglia”
*
Prima di essere ritirati
forse è meglio ritirarsi.
Prevenire.
Ogni anno bisogna
avere idee,
fare programmi.